L’hai postato tu…
L’hai postato tu…
Sergio (69) - Teresa (67) - Fausto (00) - Matilde (02)
Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid + Fendt Bianco Selection 435SF (MY2019) + Fendt Saphir 410QK (MY2001)
Non è tempo per noi
e forse non lo sarà mai!
Si ma si intende cicli alla morte ma da incoscienti.
Quello che è interessante e le curve di scarica che per un uso corretto non dovrebbero avere carichi superiori ad 1/10 della capacità di carica di una batteria.
Questo era il punto a cui mi riferivo dell’articolo sulle considerazioni su autonomia:
[ La curva di scarica è ottenuta caricando una batteria al 100% della sua efficienza con un carico resistivo di valore costante e rilevando (a temperatura esterna sempre costante) tutti i valori di tensione nel tempo. E questo fino alla sua scarica completa. Logica vorrebbe che un comportamento ideale fosse simile a quello mostrato con colore verde nella figura 4. In realtà, come sempre, le cose sono un pochino più complesse e ci troveremo nelle condizioni mostrate dalle curve di colore rosso e blu, abbastanza difformi dal modello ideale! Come se non bastasse, la curva di colore rosso, ottenuta con carico pari al 100% della capacità della batteria è ancora più lontana dal modello ideale rispetto all’altra di colore blu. Quest’ultima è stata ottenuta prelevando dalla batteria appena il 50% della sua capacità massima. Un occhio esperto direbbe che i comportamenti reali sono “affetti” da una componente resistiva non lineare e non avrebbe torto, come vedremo meglio in seguito. Osservando l’andamento della curva, possiamo tranquillamente dedurre che l’aumento del carico influisce in modo peggiorativo anche sui tempi necessari per raggiungere la tensione finale.
Occorre comunque fare una precisazione di carattere generale: la rispondenza più o meno simile ad un comportamento ideale risente della tecnologia in cui la stessa batteria è costruita. Naturalmente altri fattori concorrono: l’invecchiamento, le modalità di ricarica ed il tipo d’impiego (a carico costante, a carico variabile, in tampone, ecc.). Un altro parametro importante che caratterizza un accumulatore è la sua capacità oraria di erogazione corrente.
Vediamo di capire meglio di cosa si tratta. Osservando i dati di targa di un accumulatore, oltre alla sua tensione nominale, abbiamo sicuramente visto un altro valore numerico, espresso in A/h (ampere per ora). Esso viene definito come la capacità di una batteria e spesso è anche indicato, nella letteratura tecnica, con la lettera “C”.
Ad esempio, se il nostro accumulatore ha una capacità di 10 A/h non vuol dire (come molti pensano…) che, nell’ambito di un’ora, potrà erogare una corrente di 10 A. Una situazione di questo tipo porterebbe, in breve, alla dipartita dell’accumulatore stesso. In realtà questo parametro va “diluito” su un arco temporale maggiore, di solito 10 ore (ma in Giappone ed in America del nord di solito sono 8 mentre, in taluni casi, viene considerato un tempo di ben 20 ore per le batterie al piombo-acido).
Quindi, tanto per fare un esempio, un accumulatore da 50 A/h potrà erogare 5 A per 10 ore ma non 50 A per una singola ora. Se caricato in tal modo esso potrà al massimo funzionare per 10 – 15 minuti. Allo scadere di questo tempo, la tensione ai suoi capi sarà pari a quella finale o giù di lì. Tanto per fare un esempio, un accumulatore da 6 A/h potrà fornire:
6 A in 10- 15 minuti circa (dato di targa, non consigliabile l’applicazione!)
600 mA in 10 ore
300 mA in 20 ore
120 mA in 2 giorni e 2 ore
A questo punto sarebbe intuitivo pensare che lo stesso accumulatore dell’esempio potrebbe, a rigor di logica, fornire anche 12 A in 30 minuti ma, come sempre, le cose sono un pochino più complesse. In effetti alcune tecnologie di batterie sopportano bene correnti eccedenti la loro capacità oraria. Per altre invece non è così e, in questi casi, si deve ritenere la capacità oraria come valore di corrente erogato non superabile, se non per tempi brevissimi.]
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VW Caravelle Cruise 2.0 tdi 150cv 4 motion + Eriba Nova GL 530
io & Ombretta
Buongiorno, in merito a questo argomento, vorrei sapere se collegando una Power station alla presa esterna del caravan, posso ricaricare la batteria dei servizi per evitare di smontarla e caricarla a casa durante il periodo invernale. Se fosse possibile quale sarebbe la potenza minima della Power station? Grazie mille