In tempi meno frenetici degli attuali, quando i mulini erano ancora bianchi, la notte del 23 Giugno, dalle mie parti nel parmense era uso generale festeggiare la "Rugiada"; eh si: La rùsè!
Le massaie preparavano le portate e con l'entusiasmo generale di grandi e piccoli, si partiva la sera per la ricerca del prato ideale. Stesa la grande tovaglia sull'erba, dopo la mezzanotte iniziavano le grandi portate di tortelli alle erbette (il primo), seguiva, per chi l'aveva l'anatra arrosto con patate. Erano in genere i componenti del medesimo rione affratellati da canti di opere Verdiane o canzonette in voga, con scambi di bottiglie di Malvasia di cui ogni genitore ne vantava le virtù
Erano tempi poveri ma di grande semplicità. Solo al sorgere del sole si tornava, esausti, alle case.