L'idrogeno è un vettore energetico, deve essere prodotto e veicola energia da una forma ad un'altra. La sfida è produrlo, stoccarlo e distribuirlo senza troppe perdite (e magari da fonti rinnovabili). Hanno fatto enormi progressi e potrebbe essere una valida alternativa. Toyota ci crede molto, idrogeno per grandi veicoli o lunghi spostamenti, elettrico in città ed ibrido per le vie di mezzo e la transizione. Oltre a dirlo ci sono anche fatti concreti vedi la mirai. Non è la prima volta che qualche dirigente di marchio automobilistico dichiara che fermeranno lo sviluppo di una tecnologia magari in occasione della presentazione di un'altra e dopo qualche tempo arriva un comunicato diverso..
Sicuramente per le industrie automobilistiche i prossimi anni saranno impegnativi, i limiti di emissione di CO2 in arrivo sono difficili da rispettare e sono previste multe per ogni veicolo venduto che li supera. Da qui la pressione commerciale ed i tentativi di creare un nuovo "bisogno" verso elettrico ed ibrido che, ad oggi, sono una delle soluzioni praticabili visto che nel ciclo di omologazione non viene contata l'energia delle batterie (partono cariche al 100%).
Riguardo al fap per i motori a benzina sono diventati necessari per limitare il particolato con la euro 6b dove hanno abbassato il limite di emissione di particolato per il benzina portandolo allo stesso valore del diesel o l'euro 6c (uguali limiti ma cambia il ciclo di omologazione che diventa più severo). Ora siamo alla 6d temp obbligatoria sul venduto e dal prossimo anno diventa 6d (definitiva).
Va bene che c'è stato il terremoto del dieselgate VW seguito da altri produttori nei guai che sono riusciti ad evitare la gogna mediatica ma se le regole fossero poche, semplici e chiare sono convinto che verrebbe meno voglia di trovare "furbizie". Anche perché sarebbero facilmente verificabili..
La storia delle "furbate" nelle omologazioni è di lunga data, quello che è emerso è sicuramente la punta dell'iceberg e già c'è materiale sufficiente per scrivere un libro. Buffo che spesso riprendevano alcune logiche progettuali della casa costruttrice (e del prodotto). Semplice, affidabile ed efficace una soluzione dal sol levante con un banale controllo cofano aperto che faceva scattare il programma alternativo test emissioni. Più complessa (ma ben studiata) quella tedesca sugli air cooled e largo alla fantasia…
Ciao