Parlando ancora di cassoeula.
Caseula, Cazzuola, Cassoeula...se nonriuscite ancora a chiamarla nel modo corretto, sappiate che, in italiano, ilsuo nome vero è Bottaggio. Si dice però, che il suo nome derivi dalla pentolain cui veniva preparata (cassoeula), ma anche dall'attrezzo che si usava pergirarla in cottura, la cazzuola, appunto.Sitratta di un piatto povero lombardo/milanese che, così come viene preparato,nasce all'inizio del XX secolo; le sue varianti più antiche, probabilmente,sono legate alla ritualità del culto popolare di Sant'Antonio abate,festeggiato il 17 gennaio (proprio tra qualche giorno), data che segnava lafine del periodo delle macellazioni dei maiali. Oggi la consuetudine vuole chesi prepari quando, nei primi freddi della stagione invernale, la verza gela, incorrispondenza della festa dei morti.La leggenda vuole che lacassoeula nasca da un soldato spagnolo che invaghitosi di una giovane donnamilanese, cuoca di una famiglia nobile, le abbia insegnato la ricetta e che inseguito la giovane abbia proposto con successo il piatto.
Questa leggenda èavvalorata anche da una celebre frase di Gianni Brera (noto giornalista escrittore lombardo) nel suo breviario della cucina padana "Lapacciada" "...Asseriscono gli arcadi che la cassoeula o bottaggio èdono particolare degli Spagnoli ...".
E' d'obbligo accompagnarla condell'ottima polenta e un buon bicchiere di croatina. Il consiglio è quello dibere due dita di grappa prima di sedersi a tavola per un'assicurata digestione.(https://www.logisticaefficiente.it/r...cassoeula.html)

Al di là di questaromantica e probabilmente inventata storiella, gli storici hanno individuatonel Llibre de doctrina per a ben servir,de tallar y del art de coch di Ruperto da Nola laprima ricetta riconducibile a quella che oggi conosciamo come cassoeula.Nel suo Llibre, infatti, questo cuoco spagnolo del Cinquecentoche servì alla corte del re Ferdinando di Napoli, ha inserito la ricetta Cassola de carn chepresenta molti elementi comuni alla cassoeula.
Rimanendo sempre nel sud d’Italia, nel 1773Vincenzo Corrado, cuoco, filosofo e letterato napoletano, propone la ricettaper il Grugno di porco lesso cheva servito su “pottaggiodi cavoli”. Per trovare la prima ricetta lombarda del piatto bisognaattendere il 1826 e la prima edizione de Il cuoco senza pretese delcomasco Antonio Odescalchi.
Ritornando inLombardia, gli ingredienti principali della cassoeula sonole verze, che la tradizione prevede vengano utilizzate solo dopo la primagelata, e le parti meno nobili del maiale, come cotenna, piedini, testa,costine. Altro ingrediente, usato in maniera molto parca e solo come “colorantenaturale” è il concentrato (o la passata) di pomodoro.Come ogni ricetta tradizionale che sirispetti, però, ogni zona della Lombardia ha la sua variante di cassoeula: inprovincia di Como tradizionalmente non si mettono i piedini ma si usa la testadel maiale, nel pavese si usano solo le costine, nella zona ad ovest di Milanodalla Lomellina al Varesotto si chiama ragò e si prepara con la carne d’oca.
Per concludere, il nome popolare di cassoeula derivaprobabilmente dal cucchiaio con cui lo si mescola (casseou) o dalla pentola in cui si prepara (cazza). Esisteun’altra spiegazione per il nome: poiché questo piatto veniva offerto aimuratori una volta che l’edificio era giunto al tetto, il nome potrebbederivare dalla cazzuola, attrezzo che veniva utilizzato per mescolarla durantela cottura.
(https://www.gustosamente.it/cassoeula-e-la-storia/)