Originariamente Scritto da
imarco
Ciao a tutti,
avevo buttato due termini fuori contesto in un thread, e, sperando di fare cosa gradita vi lascio di seguito due spiegazioni che spero siano comprensibili - cerco di non entrare troppo nel tecnico.
Ormai quando navighiamo siamo bomardati da pubblicità, più o meno invasiva e più o meno gradita.
Tutti avremo notato come spesso troviamo nella pubblicità argomenti che abbiamo visitato di recente, o che riguardano la pagina corrente.
Nel thread originale si citava come un articolo "ecologista" fosse accompagnato da pubblicità di auto a combustione - ipotizzavo che tali pubblicità fossero fuori dal controllo dell'autore dell'articolo.
I due meccanismi più classici per indirizzare la pubblicità sono i due seguenti:
Re-Targeting - ovvero come cerco di riportarti dove se stato.
Quando navighiamo su molti siti, più che altro e-commerce, vengono depositati nel nostro browser dei "cookies", codici per tracciare la nostra attività.
Quando si arriva poi su altri siti (da Facebook ai giornali etc...) che mettono a disposizione spazi pubblicitari, viene letto il cookie e riconosciuto il nostro pc, così la pubblicità può cercare di riportarti sulla pagina che stavi guardando in precedenza, o comunque suggeririti cose simili.
Prendo un esempio da un sito meteo (3bmeteo.com). Io vedo la pubblicità seguente, e cliccando sull'icona gialla mi compare una spiegazione del perchè. Nel caso specifico è la rete pubblicitaria di Criteo, leader del settore, ma nella stessa pagina ci sono anche annunci pilotati da Google stessa.
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Questo meccanismo si può aggirare facilmente utilizzando la modalita di navigazione "incognito" oppure cancellando i cookie.
Contextual advertisement - pubblicità simili all'argomento di pagina
Con questo approccio, il sistema "legge" la pagina e cerca di capire l'argomento principale per poter visualizzare una pubblicità inerente.
Il tutto non è infallibile: c'è un esempio terribile in letteratura degli errori che questo approccio può causare. Un articolo in cui si parlava di un bambino deceduto in un incendio fu accompagnato dalla pubblicità di un noto software per "masterizzare" CD (burn, bruciare, in inglese) che usava come slogan "Burn baby burn!"