Metto finalmente mano alla tastiera, solleticato dall'ottima recensione del collega Rolling, per scrivere le mie impressioni sui primi due anni di utilizzo della Honda CR-V in oggetto.
Premessa dovuta per alcuni paragoni con l’attuale, le due precedenti vetture sono state nell'ordine, una Jeep Cherokee 2,5 TD Ltd (XJ) e una KIA Sorento 2,5 CRDI EX (AT).
Provenendo dalle due “sanguisughe”, nel senso sia di consumo che di manutenzione di queste ultime, la selezione per la CR-V è stata essenzialmente rivolta a reperire una vettura di cilindrata decisamente inferiore, con potenza/coppia e volume/ingombro adeguati al traino, dai consumi e relativi costi d’esercizio inferiori, il cambio automatico (obbligatorio!) e non ultima un’estetica non scontata. Due anni e mezzo fa’, quasi tre, non erano moltissime le vetture disponibili sul mercato con le caratteristiche fin qui elencate, il caso ha voluto che proprio in quel periodo aprisse una concessionaria Honda a due passi da casa mia, così nonostante avessi preso in considerazione diverse alternative (es. Nissan Qashqai, Kia Sportage, Hyundai ix35, Toyota Rav, Ford Kuga, vecchia Jeep Compass… e a salire diverse altre) la scelta è caduta proprio sulla CR-V 4° serie, restyling my’15, appena sfornato dalla Honda.
Avevo pensato anche ad una SW ma... soprattutto per la questione di “scendere in auto” per partire e “salire a terra” per scendere, oltre che per gli ingombri in lunghezza, non ho avuto dubbi sul tipo e segmento per cui optare.
Ma veniamo alle impressioni di guida in questi due anni di esercizio della Honda CR-V 1.6 I-DTEC Elegance Connect (allestimento intermedio della gamma), 4WD (Real Time AWD con Intelligent Control System), motore da 118 KW/160 Cv e 350/Nm, cambio automatico ZF 9HP (nove marce); F.2: 2200Kg; O1: 1500Kg; massa a vuoto: 1719 Kg.
Il consumo medio, calcolato con un’app nell’arco del periodo Gennaio-Dicembre 2017, si è attestato a 6,34 L/100Km (15,77 Km/L) non molto dissimile da quello appena più generoso calcolato dal computer di bordo.
A mio parere le preoccupazioni o dubbi sollevati da alcuni sulla questione del downsizing della motorizzazione sono stati definitivamente smentiti avendo percorso con grande disinvoltura, dal febbraio 2016 ad oggi, più di 40000 km su percorsi misti, gran parte città, GRA (Grande Raccordo Anulare) e autostrade, con e senza traino (meno del 10% con roulotte al seguito). Ho già effettuato i due tagliandi annui senza riscontrare anomalie; il costo medio dei tagliandi è stato nella norma, mentre con mio sommo disappunto ho dovuto sostituire la batteria che è defunta inaspettatamente, direi assai troppo in anticipo sul previsto, alla fine del 2017 (VARTA 74Ah 680A con probabile difetto di fabbrica, chiaramente non riconosciuto in garanzia!).
Il comportamento della vettura con roulotte al seguito è neutro, nell'andatura da diporto/vacanza 80/90 Km/h (con una puntatina intorno ai 100… ma giusto per testarne la tenuta) non risente minimamente del traino né del risucchio di furgoni o pullman in sorpasso, il beccheggio è minimo e dipende soprattutto dalla capacità nello stivare il carico, l’altezza da terra con gancio impegnato non varia se non di pochi millimetri. Finora non ho affrontato salite vere e proprie, l’unica tratta, autostradale, leggermente impegnativa è stata quella tra Roma, Firenze e Bologna e la lancetta della temperatura è rimasta inchiodata al suo posto. Vedremo in seguito se le salite vere daranno filo da torcere al bi-turbo della Honda. Il consumo di carburante con roulotte (1350Kg reali con allestimento da vacanza) al seguito aumenta molto sensibilmente, dai 6,3 L/100km, si passa allegramente ai 9 L/100Km di CdB.
Nell'insieme direi che è una vettura ben riuscita, ben insonorizzata, abbastanza rifinita nelle plastiche interne, nelle connessioni della carrozzeria e relativi fruscii aerodinamici, con quasi tutti i gadget elettronici ormai comuni a tutte le macchine di questo segmento.
Appena presa sono rimasto impressionato dalla rapidità e silenziosità con cui il motore I-DTEC 1.6 eroga i suoi cavallucci, il tutto enfatizzato dalle rapidissime cambiate dello ZF 9HP, che non da tempo al motore di girare fuori regime; ogni piccola variazione di andatura corrisponde all’immediato cambio di marcia.
Il bi-turbo si sente e come! Sia a basso che ad alto regime basta schiacciare il pedale dell’acceleratore e la spinta è immediata, a dare ancora maggiore enfasi a questa sensazione si aggiunge la possibilità di utilizzare il cambio in modalità sportiva con relativi paddle al volante.
Intendiamoci, la CR-V non è una vettura sportiva ma per me che, come esperienze immediatamente precedenti, provengo dalla Kia Sorento (grossa pesante e sorniona) e ancora peggio dalla Jeep Cherokee (autentico fuoristrada), l’agilità e fluidità di marcia di quest’ultima è stata esaltante. Lo sterzo, ne leggero ne pesante permette di fare manovre in spazi abbastanza ristretti (facilitato dai sensori di prossimità anteriori e dalla telecamera posteriore), posso fare inversione di marcia sotto casa in un tratto di carreggiata non più largo di dieci metri. Le sospensioni si comportano egregiamente anche se, come è giusto che sia, sono abbastanza rigide e, sulle strade di Roma e dintorni piene di buche e avvallamenti a volte si balla un po’. Ruote con cerchi in lega, pneumatici 225/65 r17, il cui costo (degli pneumatici) mi sembra ancora abbastanza contenuto. Una cosa a cui non mi sono ancora abituato è lo start&stop e, quando entra in funzione lo disabilito manualmente, se non l’ho già fatto prima, subito dopo la partenza.
I sedili offrono il giusto confort, per me che sono di “coscia lunga” l’appoggio sul sedile è comodo e della giusta resistenza; dopo qualche ora di viaggio mi alzo senza dolori o sensazione di stanchezza. La visibilità dall'interno, grazie all'ampia vetratura, è buona, nelle manovre in retromarcia la telecamera aiuta molto.
Il porta bagagli per questo segmento è al top della capienza sia con gli schienali dei sedili posteriori al loro posto che, ancora meglio, con l’abbattimento sdoppiato degli stessi, un terzo/due terzi; una particolarità, con una sola manovra e un’unica leva di sgancio (o dx o sx o contemporaneamente) gli schienali si abbassano, la seduta si ribalta in avanti e si crea un piano senza scalini. L’unica pecca è che il portellone, quando aperto ed al massimo dell’elevazione, per me è appena appena basso e spesso me ne dimentico e do delle belle craniate sul bordo dello stesso.
Credo di aver detto più o meno tutto… se mi viene in mente qualcos'altro ve lo scrivo!